Altro brutto episodio di cronaca in questo periodo così particolare, che ha già visto centinaia di situazioni scomode in tutta Italia. Sono state tante infatti le occasioni in cui qualcuno, singolo o attività, ha cercato di lucrare sullo scenario di emergenza che è venuto a crearsi. L’ultima in ordine di tempo si è verificata proprio questa notte in Emilia Romagna, e più precisamente presso il porto dorico di Ancona.
Dopo aver seguito e studiato le attività sospette, i funzionari dell’ufficio delle Dogane di Ancona sono entrati in azione. Ed è proprio così che i rappresentanti dell’ente, parte dell’Agenzia Dogane e Monopoli statale, hanno smascherato un traffico illecito di dispositivi di protezione individuale di utilizzo medico. Compiuto quindi un nuovo maxi sequestro: la merce era stata caricata all’interno di un camion che era sbarcato da un traghetto, proveniente da Durazzo.
Porto di Ancona, maxi sequestro: i numeri della merce
Ma qual era nello specifico il carico del suddetto camion? Un totale di più di dodicimila dispositivi di protezione personale, e nello specifico: 10.000 cuffie monouso e 2.300 camici. Tutti questi prodotti portavano il marchio C.E. contraffatto, e sono stati identificati come provenienti dall’Albania. I funzionari doganali hanno quindi svolto tutti i controlli di sorta, sia sulla merce che sulla documentazione, ed hanno smascherato il traffico illecito. Molti di questi dispositivi, che ora sono stati tutti sequestrati con l’accusa di reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, erano destinati ad un rivenditore nella provincia di Verona.